venerdì 6 dicembre 2013

La scuola diversa di Eraldo Affinati


Pinuccio non fa i compiti. Mirko gioca col cellulare. Davide rompe le penne. Romoletto scrive "vado ha casa". Siamo di fronte a vecchi Pinocchi o nuovi somari? Cosa succede nella testa di molti adolescenti di oggi?  Per rispondere a queste domande non basta analizzare le statistiche dell'abbandono scolastico o interpretare i risultati delle prove di verifica. Bisogna indagare sulle emergenze sociali e  culturali del nostro mondo, legate alla rivoluzione digitale, alla crisi della famiglia, alla frantumazione informativa, alla decadenza di principi morali un tempo ritenuti invalicabili.


Eraldo Affinati, da sempre impegnato nel recupero dei ragazzi difficili, racconta, nel suo ultimo libro "Elogio del ripetente", con tenerezza non priva di ironia, lo splendore e la fragilità dei quindicenni con cui divide l'esistenza quotidiana.

Riflette sulla sua esperienza di insegnante scegliendo il punto di vista del ripetente, cioè colui che fallisce, ma proprio per questo può aiutarci a capire cosa non ha funzionato e perché.

La valutazione, la nota, i genitori, la questione del voto: questi e altri nodi sono affrontati nella consapevolezza che la sfida educativa contemporanea è un impegno decisivo per uscire da una crisi etica che riguarda tutti.

Pagine che si chiudono con l'immagine di una scuola diversa: la Penny Wirton fondata da lui insieme alla moglie, dove si insegna  la lingua italiana ai ragazzi immigrati e proprio i "ripetenti" hanno la possibilità di vedersi con occhi nuovi aiutando i coetanei che  arrivano da tutto il mondo.

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