giovedì 25 ottobre 2012

Prossimo appuntamento con Giuseppe Cederna

Le storie, dice Giuseppe Cederna, sono come i fiumi che scendono dalle grandi montagne, raccolgono altra acqua, altre voci, si incontrano e si separano finchè arrivano al mare, il grande mare del racconto, e tutto ricomincia. 
 
Forse sono parole come queste che ci aiutano a trovare il comune denominatore delle tante cose che ha saputo e sa essere nella vita: attore, scrittore, viaggiatore, alpinista, personaggio di testimonianza e di impegno civile.
 
Sono storie i fiumi e le montagne che ha conosciuto e raccontato. Sono storie le vite che ha tradotto nell'emozione di una pagina scritta o di un film. E i viaggi, che sono partenza e ritorno, perché presuppongono la sfida del cambiamento. Di storie così ne ha molte da condividere Cederna, uomo che si è messo in cammino, non per fuggire, ma per incontrare.
 
Perché è questo che davvero conta, si tratti dell'esperienza in India, che diventa presa di consapevolezza e occasione di solidarietà, come della tournée che giorno dopo giorno porta un attore davanti al suo pubblico: la possibilità di incontrare, di accogliere parole, di congedarsi dopo essere diventati qualcosa di diverso da cosa si era prima.
Il mondo intero allora può diventare un palcoscenico. E un incontro con Giuseppe Cederna l'occasione per spingersi lontano, sul tappeto volante delle parole.

Attore di cinema e teatro, scrittore e viaggiatore, Giuseppe Cederna inizia la sua carriera come mimo e clown.
 
E' il cinema che lo mette a contatto con il grande pubblico; partecipa a una trentina di film con registi come Comencini Bellocchio e Scola, ma resta nella storia del cinema soprattutto per le sue parti da protagonista nei film di Gabriele Salvatores Marrakech Express e Mediterraneo, quest'ultimo premio Oscar come migliore film straniero.
 
In parallelo alla carriera di attore si sviluppa la sua passione per i viaggi, che poi racconta in libri come Il grande viaggio, un coinvolgente itinerario umano e spirituale in India verso le sorgenti del Gange.
 
La sua passione per l'esplorazione di Paesi e culture diverse diventa una trasmissione radiofonica sulla terza rete della Rai (Il viaggiatore incantato), il suo amore per il cinema occasione per un racconto ironico e disincantato eppure appassionato: il suo ultimo libro, Piano americano, è ambientato sul set di Nine, una superproduzione americana con attori come Nicole Kidman, Penelope Cruz e Daniel Day Lewis. Sul set Cederna è presente come attore, ma in realtà lo è ancora di più, a sorpresa, come scrittore.






Sabato 10 novembre, il mondo è il mio palcoscenico


martedì 2 ottobre 2012

La bellezza della musica nell'incontro con Ferrucci






Ci sarà anche la bellezza della musica nell'incontro con Piero Ferrucci "La bellezza siamo noi", in programma domenica 7 a Romena. Ad arricchire il programma, infatti, ci saranno anche due giovani emergenti musiciste casentinesi che allieteranno il pomeriggio con interventi musicali a tema: GIULIA BORRI (flauto traverso) e CAMILLA GORI (violino).

mercoledì 26 settembre 2012

Domenica 7 ottobre (ore 15) Piero Ferrucci a Romena


Alla Pieve di Romena "La bellezza siamo noi"

Le Parole e il Silenzio - edizione 2012


Domenica 7 ottobre, ore 15, alla Pieve di Romena,
“La bellezza siamo noi”, con Piero Ferrucci, psicoterapeuta e filosofo

Nel mio lavoro, ho notato che la bellezza può aiutarci a ritrovare la voglia di vivere, ridarci il perduto contatto con le nostre emozioni, farci pensare in maniera nuova, guarire le nostre ferite più antiche, avvicinarci a un’altra persona, farci dimenticare i nostri problemi e i nostri affanni. Almeno per un po'”. Sono parole di Piero Ferrucci, psicoterapeuta, filosofo e scrittore: sarà lui il protagonista dell’incontro “La bellezza siamo noi” in programma domenica 7 ottobre, ore 15, alla Pieve di Romena, in Casentino, nell’ambito del ciclo “Le parole e il silenzio”. 
Considerato l’erede di Roberto Assagioli, fondatore della psicosintesi, Ferrucci ha dedicato le sue ricerche e la sua vita personale e professionale a esplorare le relazioni tra gli uomini per favorire un’espansione della coscienza e sviluppare una coscienza del bello.
Ha divulgato il suo percorso  attraverso libri come “Crescere”, “I bambini ci insegnano”, “La forza della gentilezza”, “La bellezza e l’anima” il cui grande valore sta anche nella capacità di comunicare concetti e idee stimolanti in maniera semplice e diretta , mettendosi in gioco in prima persona, mostrando le potenzialità e il valore delle esperienze di tutti gli uomini, di ogni età.
Nella conversazione di Romena, condotta dai giornalisti Massimo Orlandi e Paolo Ciampi, Ferrucci svilupperà il tema della bellezza, ma di una bellezza così presente nel nostro quotidiano e nei nostri rapporti umani  che rischiamo di non saperla guardare e che invece può essere il punto di rilancio o di svolta rispetto a questa fase di crisi.
Sono convinto – sostiene - che un po’ più di bellezza nelle nostre vite curerebbe molti dei nostri mali. Durante i miei quasi quarant’anni di lavoro nell’ambito della psicoterapia, ho visto quanto la bellezza a tutti i livelli possa essere una sorgente di forza che ci può aiutare a rigenerarci e ritrovare noi stessi".  Non a caso l’incontro “La bellezza siamo noi” ha per sottotitolo “La qualità delle relazioni umane come germoglio di cambiamento".
La conversazione con Ferrucci prosegue  il percorso 2012 de “Le parole e il silenzio” , il ciclo di incontri organizzato da sei anni dalla Fondazione Giuseppe e Adele e Baracchi, un percorso che si concluderà quest’anno il prossimo 10 novembre con la presenza di Giuseppe Cederna, attore, scrittore e viaggiatore.

mercoledì 30 maggio 2012

"La meglio gioventù" a Soci lunedì 11 giugno


L'11 giugno incontro con Marco Tullio Giordana

Provare a leggere i segni dei tempi che stiamo vivendo per capire se esiste e dove è una “meglio gioventù” capace di interpretare il presente e riaprire il futuro.
Sarà questo il tema di fondo della conversazione con uno dei più grandi registi italiani, Marco Tullio Giordana, in programma lunedì 11 giugno, ore 21, al cinema Italia di Soci, in Casentino.

Il regista de “I centopassi”, “La meglio gioventù”, di “Romanzo di una strage” è l'attesissimo ospite del ciclo di incontri “Le parole e il silenzio” organizzato dalla Fondazione Baracchi e dedicato quest'anno ai “germogli di cambiamento”.

La conversazione, condotta dai giornalisti Massimo Orlandi e Paolo Ciampi, avrà al centro i ricordi, i pensieri e le riflessioni di Giordana ma anche le suggestioni che arriveranno da alcuni frammenti dei suoi film.

Il cinema appartiene al nostro tempo, diceva il grande Orson Welles. Ma il cinema è anche sguardo sul mondo, Capacità di far parlare i fatti e le persone. Possibilità di dare un altro senso a ciò che è stato e a ciò che potrà essere. E tutto questo è particolarmente vero per Marco Tullio Giordana, un regista che con la sua arte ha raccontato in maniera originale e coinvolgente il nostro Paese, specie nei suoi aspetti più misteriosi e controversi: dalla mafia (I centopassi), al terrorismo (Romanzo di una strage) sino a riassumere nella grande saga familiare de La meglio gioventù, uno dei più grandi film italiani di sempre, la nostra storia dagli anni Sessanta  a oggi.

giovedì 3 maggio 2012

Domani al castello di Poppi l'incontro con Scurati

Sarà Antonio Scurati, scrittore tra i più apprezzati e amati nel nostro Paese, il prossimo ospite del ciclo di incontri “Le parole e il silenzio”. Scurati sarà protagonista di una conversazione dal titolo “Gli anni che non stiamo vivendo. Ripensare il presente, Scommettere sul futuro” in programma Venerdì 4 Maggio, ore 21, al castello di Poppi.
Lo scrittore arriverà in Casentino a distanza di 20 giorni dalla data inizialmente stabilita, il 14 aprile: l'incontro fu allora rinviato per una indisposizione di Scurati, alle prese con un forte attacco influenzale. 

Grande scrittore, ma anche studioso di mass media e di processi culturali, Scurati indaga da tempo, nei suoi saggi e nei suoi romanzi,  su paure e interrogativi della contemporaneità. E saranno proprio le sue riflessioni sul presente e il suo sguardo sul futuro  (dove tra l'altro ha ambientato il suo ultimo romanzo “La seconda mezzanotte”) il filo conduttore dell'incontro che sarà condotto dai giornalisti Paolo Ciampi e Massimo Orlandi. 

“Apparteniamo – ha scritto Scurati - all’umanità più agiata, nutrita, sana, protetta e longeva che abbia mai calcato la faccia della terra, eppure sembriamo la più impaurita, insicura, delusa, sfiduciata e isterica. C’è qualcosa che non torna.” Ed è proprio da quel qualcosa che non torna che si svilupperà l'incontro, perfettamente inserito nel  ciclo “Le parole e il silenzio”, organizzato dalla Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, che quest'anno sarà dedicato ai “Semi del cambiamento”, cioè a tutto ciò che, nel presente, è già in movimento per costruire il futuro.

Oltreché scrittore, Antonio Scurati è anche docente e ricercatore in cinema e televisione all’università Iulm di Milano, ed editorialista de “La Stampa”. Nel 2010 ha partecipato curando la rubrica "Lettere dal Nord" alla trasmissione di Rai Tre "Parla con me".

Nel suo percorso decisivo è l'anno 2005 quando con il romanzo Il sopravvissuto vince il  premio Campiello. Nel 2006 esce il saggio La letteratura dell’inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione, a cui seguono i romanzi Una storia romantica (2007, Premio Super Mondello) e Il bambino che sognava la fine del mondo (2009, finalista al Premio Strega).

Nel 2010 esce il saggio Gli anni che non stiamo vivendo, il tempo della cronaca in cui Scurati riflette sulla trasformazione della nostra società, caratterizzata da un tempo che si consuma nella frammentazione e nell’istantaneità, senza darci modo di capirlo e neanche di viverlo. Il suo ultimo libro è La seconda mezzanotte, un romanzo ambientato nel futuro che gli permette di raccontare, a suo modo, la crisi del nostro mondo.

Ingresso libero.

domenica 8 aprile 2012

Ricominciare dalla crisi, il nuovo libro

RICOMINCIARE DALLA CRISI

Interviste a:
 

SILVIA RONCHEY (storica)
"La storia siamo noi"


PIER LUIGI CELLI (manager)
"Fame di futuro"


VANDANA SHIVA (ambientalista)
WOLFGANG FASSER (fisioterapista)
"Ritorno alla terra"


ROBERTO MANCINI (filosofo)
"Più forti della crisi"


Cinque grandi testimoni ci accompagnano lungo le crisi economiche, sociali e esistenziali di questo tempo per mostrarcene le cause ma anche per indicarci le opportunità che nascondono.
Silvia Ronchey, storica, ci mostra quanto il passato possa servire a far luce su ciò che siamo oggi. Pier Luigi Celli, manager, affronta la questione centrale del lavoro, e quindi del futuro dei nostri figli. La scienziata ambientalista Vandana Shiva ci porta a comprendere quanto sia necessario recuperare un diverso rapporto con la natura. Wolfgang Fasser, fisioterapista non vedente, ci invita a riaprire gli occhi alla bellezza che ci circonda. Roberto Mancini, filosofo, ci aiuta a leggere il senso profondo di queste crisi e a vederne le direzioni possibili. Un cammino di provocazioni, intuizioni, di stimoli. Semi preziosi da far germogliare laddove comincia il futuro di ciascuno di noi. Cioè a partire da oggi.

Con Antonio Scurati, ripensando il presente

Sarà Antonio Scurati, scrittore tra i più apprezzati e amati nel nostro Paese, il prossimo ospite del ciclo di incontri “Le parole e il silenzio”. Scurati sarà protagonista di una conversazione dal titolo “Gli anni che non stiamo vivendo, ripensare il presente, scommettere sul futuro” in programma sabato 14 aprile, ore 16.30, al castello di Poppi.
 

Grande scrittore, ma anche studioso di mass media e di processi culturali, Scurati indaga da tempo, nei suoi saggi e nei suoi romanzi  su paure e interrogativi della contemporaneità. E saranno proprio le sue riflessioni sul presente e il suo sguardo sul futuro  (dove tra l'altro ha ambientato il suo ultimo romanzo “La seconda mezzanotte”) il filo conduttore dell'incontro che sarà condotto dai giornalisti Paolo Ciampi e Massimo Orlandi.
 

“Apparteniamo – ha scritto Scurati - all’umanità più agiata, nutrita, sana, protetta e longeva che abbia mai calcato la faccia della terra, eppure sembriamo la più impaurita, insicura, delusa, sfiduciata e isterica. C’è qualcosa che non torna.” Ed è proprio da quel qualcosa che non torna che si svilupperà l'incontro, perfettamente inserito nel  ciclo “Le parole e il silenzio”, organizzato dalla fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, che quest'anno sarà dedicato ai “Semi del cambiamento”, cioè a tutto ciò che, nel presente, è già in movimento per costruire il futuro.

martedì 7 febbraio 2012

Si ricomincia il primo marzo con Luca Mercalli

Un altro anno con Le parole e il silenzio, quest'anno dedicato a I semi del cambiamento. Ancora incontri, conversazioni, momento di riflessione insieme.

Si ricomincia il primo marzo con Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, autore di libri  come "Prepariamoci a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza... e forse più felicità".

L'appuntamento è per il primo marzo, alle ore 21, presso la Villa Mausolea di Soci.

lunedì 6 febbraio 2012

Un altro anno insieme: i semi del cambiamento

Un altro anno, un altro percorso che riparte da dove ci siamo lasciati nel 2011, come un filo che si srotola dallo stesso gomitolo. Era stato il tempo il tema dell'ultimo ciclo di incontri. Una sola parola con cui in realtà intendevamo molte cose diverse. Il tempo della natura e il tempo della storia. Il passato, il presente e il futuro. Il tempo di una vita umana e il tempo scandito dalle epoche che si succedono. Il tempo dei fatti e il tempo dell'interiorità.

Tanti significati, tante declinazioni, ma anche una costante, perché inevitabilmente il tempo ci ha sospinto verso la parola che oggi pare prevalere su tutto: la parola crisi.

La crisi che si distende sulle nostre giornate e ipoteca il nostro futuro. La crisi che non è solo degli indicatori economici, ma dei progetti di vita, forse di un'intera civiltà. Paura e preoccupazione da cui ci è sempre più difficile liberarci.

Noi ci proveremo, a liberarci, guardando oltre, cercando la luce alla fine del tunnel. Con la consapevolezza che ci teniamo stretta: la crisi può essere una straordinaria opportunità. Lo è se non ci accontentiamo di scommettere sul futuro, perché il futuro è già oggi.

Diceva Albert Einstein: “E' nella crisi che sorgono l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”

E già oggi possiamo essere oltre la crisi. Già oggi ci sono idee, esperienze, possibilità che si annidano nel nostro presente. Ignorate o sottovalutate, magari: eppure ricchezze straordinarie per la vita che ci attende.

Sono i semi del cambiamento e ci sono di già, più o meno sepolti. Se è inverno, stanno crescendo sotto la neve, in attesa della primavera.

Cosa conta oggi, cosa dovrà contare nel tempo che ci attende: questo in fondo è il tema da cui ci faremo accompagnare.

Diceva George Bernard Shaw: “Vedi le cose e dici: 'Perché?'. Ma io sogno cose che non sono mai esistite e mi chiedo: 'Perché no?'”

Sono preziosi, i sogni. Però non sono solo sogni.