sabato 2 novembre 2013

Con Elisabetta Salvatori il teatro è a casa


Io nella vita mi vedo in un modo mentre il palco mi trasforma, come il Brutto Anatroccolo. Il palco mi dona una grazia che credo venga dall'amore con cui racconto, perchè lo faccio davvero con amore...

Questo dice di se stessa Elisabetta Salvatori, autrice, attrice, affabulatrice. Sarà lei la protagonista del prossimo incontro de “Le parole e il silenzio”, organizzato dalla Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, in programma domenica 10 novembre al teatro Dovizi di Bibbiena (ore 16.30, ingresso libero)
 
Il teatro è la mia casa” è il titolo dell'incontro nel quale l'attrice reciterà alcuni dei suoi monologhi, racconterà di sé e delle storie che porta sul palcoscenico, risponderà alle domande dei giornalisti Massimo Orlandi e Paolo Ciampi e del pubblico.

Elisabetta Salvatori dedica la sua vita all'arte di raccontare storie. Quelle che scrive o che sceglie sono storie del passato e del presente, di personaggi della storia o della fantasia, dedicate ai grandi o anche ai più piccoli. L'effetto è sempre lo stesso: quello di incantare, di toccare, di emozionare. 

E' il grande dono del teatro, un dono che Elisabetta coltiva fin da giovanissima: ha cominciato con le favole per bambini proseguendo poi con la narrazione per adulti a partire dalle storie della sua terra, la Versilia: il primo spettacolo è La Bella di Nulla, dove narra della sua bisnonna, cui segue la Versilia ferita dalla guerra de l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, e de Il partigiano Amos.

Con il progredire della carriera i temi che sceglie si allargano a ventaglio: in Calde Rose protagonista è l'amore, in Vi abbraccio tutti sono i viaggi, in Piantate in terra come un faggio o una croce sono la poesia e la fede.

Grazie ai suoi spettacoli, è possibile camminare nelle vite tortuose di artisti amati come Dino Campana e Antonio Ligabue, o anche vivere un dramma civile di oggi: in Non c'è mai silenzio, racconta la strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009.
 
Elisabetta si occupa anche di testi sacri: ha raccontato L'Apocalisse di San Giovanni e sta preparando il Vangelo di Marco.
 
Dal 2004, a Forte dei Marmi, nella casa dove vive, crea un piccolo spazio teatrale dove ospita e programma spettacoli: anche la propria casa, questo è il messaggio, è un contenitore di storie che desiderano di essere raccontate.

All'incontro con Elisabetta Salvatori, seguirà nella programmazione de “Le parole e il silenzio”, quello con lo scrittore Eraldo Affinati (sabato 7 dicembre, Villa La Mausolea, Soci).