domenica 8 aprile 2012

Ricominciare dalla crisi, il nuovo libro

RICOMINCIARE DALLA CRISI

Interviste a:
 

SILVIA RONCHEY (storica)
"La storia siamo noi"


PIER LUIGI CELLI (manager)
"Fame di futuro"


VANDANA SHIVA (ambientalista)
WOLFGANG FASSER (fisioterapista)
"Ritorno alla terra"


ROBERTO MANCINI (filosofo)
"Più forti della crisi"


Cinque grandi testimoni ci accompagnano lungo le crisi economiche, sociali e esistenziali di questo tempo per mostrarcene le cause ma anche per indicarci le opportunità che nascondono.
Silvia Ronchey, storica, ci mostra quanto il passato possa servire a far luce su ciò che siamo oggi. Pier Luigi Celli, manager, affronta la questione centrale del lavoro, e quindi del futuro dei nostri figli. La scienziata ambientalista Vandana Shiva ci porta a comprendere quanto sia necessario recuperare un diverso rapporto con la natura. Wolfgang Fasser, fisioterapista non vedente, ci invita a riaprire gli occhi alla bellezza che ci circonda. Roberto Mancini, filosofo, ci aiuta a leggere il senso profondo di queste crisi e a vederne le direzioni possibili. Un cammino di provocazioni, intuizioni, di stimoli. Semi preziosi da far germogliare laddove comincia il futuro di ciascuno di noi. Cioè a partire da oggi.

Con Antonio Scurati, ripensando il presente

Sarà Antonio Scurati, scrittore tra i più apprezzati e amati nel nostro Paese, il prossimo ospite del ciclo di incontri “Le parole e il silenzio”. Scurati sarà protagonista di una conversazione dal titolo “Gli anni che non stiamo vivendo, ripensare il presente, scommettere sul futuro” in programma sabato 14 aprile, ore 16.30, al castello di Poppi.
 

Grande scrittore, ma anche studioso di mass media e di processi culturali, Scurati indaga da tempo, nei suoi saggi e nei suoi romanzi  su paure e interrogativi della contemporaneità. E saranno proprio le sue riflessioni sul presente e il suo sguardo sul futuro  (dove tra l'altro ha ambientato il suo ultimo romanzo “La seconda mezzanotte”) il filo conduttore dell'incontro che sarà condotto dai giornalisti Paolo Ciampi e Massimo Orlandi.
 

“Apparteniamo – ha scritto Scurati - all’umanità più agiata, nutrita, sana, protetta e longeva che abbia mai calcato la faccia della terra, eppure sembriamo la più impaurita, insicura, delusa, sfiduciata e isterica. C’è qualcosa che non torna.” Ed è proprio da quel qualcosa che non torna che si svilupperà l'incontro, perfettamente inserito nel  ciclo “Le parole e il silenzio”, organizzato dalla fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, che quest'anno sarà dedicato ai “Semi del cambiamento”, cioè a tutto ciò che, nel presente, è già in movimento per costruire il futuro.