Eraldo
Affinati è
uno dei più importanti narratori italiani ma è anche un insegnante
appassionato, che dedica gran parte del suo tempo a accompagnare il
cammino di tanti adolescenti, specie di quelli più difficili. E sarà
soprattutto questo aspetto di educatore al centro dell'incontro
“Quando
i ragazzi ci insegnano”
in programma sabato
7 dicembre alla Mausolea di Soci (inizio ore 16.30, ingresso libero)
nell'ambito
del ciclo“Le
parole e il silenzio”
organizzato dalla Fondazione Guseppe e Adele Baracchi.
Affinati
insegna storia e letteratura in un istituto professionale di Roma.
Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha inoltre fondato la “Penny
Wirton” una scuola di italiano per immigrati. Il suo rapporto
'speciale' con tanti giovani, coltivato quotidianamente sui banchi di
scuola, è al centro del suo ultimo libro, “Elogio
del ripetente”,
nel quale racconta lo splendore e la fragilità degli adolescenti con
cui divide l'esistenza quotidiana scegliendo il punto di vista del
ripetente, cioè colui che fallisce, ma proprio per questo può
aiutarci a capire cosa non ha funzionato e perché.
Secondo
Affinati per capire davvero le problematiche di molti giovani non
basta analizzare le statistiche dell'abbandono scolastico o
interpretare i risultati delle prove di verifica ma bisogna piuttosto
indagare sulle emergenze sociali e culturali del nostro mondo,
legate alla rivoluzione digitale, alla crisi della famiglia, alla
frantumazione informativa, alla decadenza di principi morali un tempo
ritenuti invalicabili.
L'incontro
di Soci, che sarà condotto dai giornalisti Massimo Orlandi e Paolo
Ciampi,
avrà
dunque al centro, come protagonisti i giovani, i nostri ragazzi, visti
da chi li ascolta con attenzione ogni giorno. Ma la conversazione
permetterà anche di incontrare anche uno degli scrittori italiani
più apprezzati. Tra i suoi libri ricordiamo
Bandiera
bianca, Campo di sangue
(finalista allo Strega e al Campiello nel 1997), Secoli
di gioventù e
La
città dei ragazzi.
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